La pubblicità arriva alla Radio Vaticana per risanare il bilancio

Panoramica di piazza San Pietro
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“Ed ora qualche minuto di pubblicità!” Una frase che gli ascoltatori della Radio Vaticana non hanno mai sentito ma alla quale dal 7 luglio dovranno abituarsi. 78 anni dopo la prima storica trasmissione realizzata da Guglielmo Marconi con papa Pio XI parte la prima campagna pubblicitaria. 20 milioni di euro di rosso ogni anno potranno così anche essere sanati nel futuro grazie ad inserzionisti come l’Enel, primo cliente che fino al 27 settembre trasmetterà spot in cinque lingue tramite il canale FM e internet e satellitare 105-live nato nel 2000 in occasione del Grande Giubileo e che ha nel tempo inglobato molte redazioni.

 Padre Federico Lombardi, che per anni aveva sostenuto che fosse tecnicamente impossibile fare pubblicità in una realtà complessa e multi lingue come quella della Radio Vaticana, ha ceduto alla proposta della Mab.q una società di comunicazione che sarà di fatto la concessionaria per la pubblicità sulla Radio Vaticana. Si parla di un utile di qualche decina di migliaia di euro (forse tra 80 e 100 mila), ma in futuro, aumentando gli inserzionisti, si potrà fare di meglio. Lo sperano in Vaticano. Il vescovo Renato Boccardo, segretario generale del Governatorato, del resto ha già dato il suo ok agli spazi pubblicitari per la ripulitura del colonnato di San Pietro con grandi pubblicità dell’INA e della Wind (oggi di proprietà egiziana che sembra voglia soppiantare Tim nella fornitura dei telefoni del Vaticano). Anche L’Enel parteciperà al progetto. Una notizia ‘rivoluzionaria’ anche se non è una vera e propria rivoluzione, spiega padre Lombardi.

Grande soddisfazione da parte Enel ovviamente che guadagna a basso costo uno spazio pubblicitario internazionale. “Voi – ha detto il presidente Gnudi – portate nel mondo un grande messaggio di pace duratura, noi di sviluppo sostenibile”. La sintonia di messaggi tra la multi nazionale Enel e la Radio del papa può anche essere reale, ma certo per i prossimi inserzionisti bisognerà stare molto attenti alle valutazioni. Tutto è in mano alla Mab.q, agenzia di comunicazione gestita da Egidio Maggioni. Qualità ed eticità degli spot proposti e delle aziende inserzioniste saranno quindi valutati da un’altra azienda di comunicazione che si occupa commercialmente di editoria ed uffici stampa per banche, ospedali, associazioni, la Clericus cup e naturalmente l’Enel. Ancora incertezza su quale voce del bilancio della Radio beneficerà degli introiti. Non sembra che andranno alla “risorse umane” drasticamente diminuite proprio per problemi di bilancio. “Se tutto rimane nel contesto dei valori del Papa e si unisce al contesto economico del mondo di oggi non vedo controindicazioni” dice il vescovo Renato Boccardo.

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