Gli attori leggono i Santi

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L’attore Vincenzo Bocciarelli conclude le letture quaresimali dedicate ai “Ritratti di Santi” nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma, interpretando il racconto di santità del Servo di Dio Igino Giordani (cofondatore del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich). Tre le biografie – scritte dal teologo carmelitano Antonio Maria Sicari – proposte dal Movimento Ecclesiale Carmelitano (di cui P. Sicari è fondatore): Giovanni XXIII, Lucia di Fatima e Igino Giordani. Tre grandi testimonianze di fede cristiana interpretate, anche quest’anno, dagli attori professionisti Giulio Base, Claudia Koll e Vincenzo Bocciarelli.
“Dietro un santo – afferma Giulio Base ai microfoni di Radio Vaticana – non c’è soltanto il «santino»: ci sono sempre vite fuori dall’ordinario, di grande contatto con Dio. Quindi, è sempre una grande esperienza soprattutto viverlo insieme alle persone in chiesa. Io ne traggo sempre qualcosa e vado sempre a casa molto più «esperto» delle cose della santità. Non mi sento il protagonista, intanto perché ovviamente il protagonista è il santo, ma anche se sono io la voce, mi sento veramente parte dell’assemblea: siamo tutti insieme a vivere quell’emozione”. Giulio Base ricorda che la chiamata alla santità è per tutti, “questa è una cosa che fa un po’ paura a chi non crede, però lo stesso Papa Francesco ha ricordato che questa è la nostra chiamata: guardare gli esempi di chi santo è davvero, non può che aiutarti a cercare di migliorarti”. Per il noto Regista – che ha interpretato la vita di Papa Giovanni XXIII – non è difficile accostare la figura del “Papa Buono” a quella di Papa Francesco, “perché – spiega – hanno ambedue un’umanità speciale, sono veramente due uomini che le persone – bambini, vecchi, anziani, colti, ricchi, poveri, chiunque ! – sentono veramente vicini”.

Analogo entusiasmo lo ha espresso l’attrice Claudia Koll che ha raccontato la vita di Suor Lucia di Fatima nella chiesa carmelitana dov’è custodita l’estasi di Santa Teresa d’Avila del Bernini. “Quando ero piccolina (rivela l’attrice a Radio Vaticana) rimasi colpita da questi bambini – Francesco, Giacinta e Lucia – che ricevevano un compito così importante da parte della Madonna. Per la prima volta capii che Maria non era una statua, un’immaginetta, un santino ma era una donna che amava e che portava un messaggio importante. Da quel momento ho cominciato ad avere un’attenzione diversa verso Maria. Quindi, ho un debito nei confronti dei pastorelli di Fatima, perciò quando ho cominciato a leggere la storia di Lucia l’ho fatto con il cuore”. Anche Claudia Koll ritiene importante questo itinerario quaresimale in compagnia dei santi, proposto dal Movimento fondato da P. Antonio Sicari. “I Santi – spiega la Koll – ci accompagnano nel cammino di conversione. La prima lettura che feci fu su Giovanni Paolo II e la feci con tanto amore perché è stato per me un riferimento, una guida spirituale, proprio come un padre spirituale, attraverso i suoi scritti, attraverso la sua testimonianza di vita. Non posso che gioire per la sua canonizzazione, il giorno della festa della Divina Misericordia. I santi mi accompagnano nella conversione perché prendo sempre qualche cosa dalla loro esperienza di vita ma anche dalla loro spiritualità per capire cosa mi manca e quindi cosa devo approfondire di più nel rapporto con il Signore” (Radio Vaticana). Quando un’artista si mette al servizio della fede riceve tantissimo, ne è pienamente convinta Claudia Koll che non teme di trattare i temi della fede nell’ambito della sua professione, una scelta che inevitabilmente è pesata nel contesto artistico dell’Attrice; “sicuramente questa scelta l’ho pagata, però è la mia gioia! Quindi, vado avanti per questa strada”.

Per Vincenzo Bocciarelli, l’appuntamento dei ritratti di Santi è giunto all’ottavo anno. “Per me, da attore, – dichiara Bocciarelli – poter dare voce a queste parole, a queste rievocazioni di ritratti, di figure così importanti che hanno lasciato un segno, è un grande privilegio. Per questo invito anche i giovani a venire ad ascoltare, a scoprire la vita di un personaggio come Igino Giordani perché è un esempio di costanza, di senso di sacrificio, di generosità” (Radio Vaticana). “L’importanza che ci dà l’esempio della vita di Gino Giordani – prosegue l’attore – è questo dare, dare senza pensare di ricevere. Il più grande esempio di capacità di donarsi che ci ha dato nostro Signore con il sacrificio della propria vita sulla croce è un esempio che ci deve ricordare continuamente che piuttosto che adagiarci sui pessimismi, dobbiamo cercare di vivere la donazione con ottimismo”. Alla domanda “che cosa vuol dire la fede per un attore”, Bocciarelli risponde: “Questo spesso me lo chiedo! Soprattutto la mattina quando mi sveglio e la sera quando si chiude una giornata. Cerco innanzitutto di poter umilmente essere utile al prossimo, attraverso il mio lavoro e, soprattutto, un altro elemento importante è il senso di aggregazione, perché da soli, come dice Papa Francesco, non si va da nessuna parte”.

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