Giobbe, opera giovanile di Karol Wojtyła a teatro per mettere al centro i giovani

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Con una serata dedicata alla personalità e all’ opera teatrale di Karol Wojtyla, il prossimo 5 maggio al Teatro Manzoni di Roma, la LUMSA vuole onorare San Giovanni Paolo II,  che fu sempre molto vicino all’Ateneo cattolico, il cui grande sviluppo coincide proprio  col suo pontificato. L’evento, promosso dalla LUMSA  con il sostegno dell’Associazione Tincani, sarà diviso in due parti:  la prima composta da  testimonianze di ospiti illustri , con la proiezione di due video interviste esclusive, e l’altra di spettacolo con Paola Gassman e Ugo Pagliai, che interpreteranno il “Giobbe”, dramma teatrale che Karol Wojtyla scrisse in gioventù.

Una opportunità anche per  presentare alcune iniziative avviate da Poste italiane, i temi del Welfare del Turismo culturale e religioso e della nuova impresa giovanile, che parte dall’attenzione verso le  problematiche della  famiglia, tema centrale del pensiero di Giovanni Paolo II, per arrivare alla condivisione di interessi comuni.

La LUMSA infatti svilupperà progetti di ricerca sull’economia sociale di mercato, attraverso l’interazione fra docenti e allievi, supportata anche da attività messe in campo da aziende come Poste Italiane, la grande azienda leader nei servizi alle famiglie italiane, che potrà sostenere i progetti più innovativi attraverso borse di studio ai  meritevoli per dei project work e la consegna di un premio dedicato ai migliori lavori in termini di sviluppo di nuova imprenditorialità giovanile : un modo di partecipare con atti concreti alla canonizzazione del  grande Papa che ebbe  cara la LUMSA, in cui tenne un memorabile discorso sull’educazione.

“Siamo specialisti nello scovare i lavori giovanili di Giovanni Paolo II” ha detto alla stampa Giuseppe Dalla Torre rettore della unversità. “Nel mio ultimo incontro con Giovanni Paolo II, poco prima di morire – ha raccontato Dalla Torre – portai al Papa un volume di una nostra laureata polacca che recuperava quelle poesie giovanili che il Santo Padre non aveva voluto far pubblicare. Conservo ancora una mia foto seduto vicino a lui, che era sofferente: una cosa rara per quei tempi, i Papi si incontravano in piedi. Giovanni Paolo II si soffermò a lungo, commosso, a sfogliare le pagine, e indugiò persino sulle foto. Non era solo raffinato nell’arte del declamare, come attore: prima ancora era un grande compositore”.

“Ciò che tiene in Italia è proprio l’impresa familiare, che non chiude, che vende, che esporta”, ha fatto notare il rettore della Lumsa a proposito dell’interesse dell’ateneo per le ricerche in materia di economia civile e sociale, “dove le imprese familiari hanno un rilievo particolarissimo”. E di “start up familiari” ha parlato anche Giudo Emiliano Doveri, dirigente di Poste Italiane, illustrando le iniziative a sostegno di questo particolare tipo di welfare, che in Italia è ancora molto florido nonostante la crisi, tanto da spingere perfino gli Emirati Arabi a sostenere il nostro Paese in questo ambito. Il 5 maggio, a partire dalle 18.30, sul palcoscenico del Teatro Manzoni si susseguiranno gli interventi del cardinale Angelo Comastri, del rettore Dalla Torre e di altri ospiti – come il vaticanista e scrittore Gian Franco Svidercoschi e la giornalista messicana di Televisa Valentina Alazraki – e sarà possibile vedere sul grande schermo le interviste ad Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, dalla Cappella Sistina (luogo in cui è ambientato il “Trittico Romano”, la composizione in versi di Karol Wojtyla sul Conclave e sulla sua elezione), e al cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Dopo la prima parte dedicata alle interviste e alle testimonianze, la serata, condotta dal vaticanista del Tg1 Fabio Zavattaro, vedrà l’intensa interpretazione di “Giobbe” da parte di Paola Gassman e Ugo Paglia, già interpreti dell’opera durante gli eventi del Giubileo del 2000.

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