Il Papa in Calabria a giugno, evento di Chiesa!

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Papa Francesco in Calabria. La notizia è arrivata questa mattina con l’anuncio da parte del segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino. Il papa – ha detto – verrà a Cassano allo Ionio”. Non si conosce finora la data che sarà comunicata, presto, dalla Santa Sede. In un incontro nella Cattedrale di Cassano il presule ha detto di aver avuto la notizia giovedì mattina quando ha incontrato il pontefice insieme al presidente della Cei, il card. Angelo Bagnasco. “Prima ancora che iniziasse il nostro dialogo intorno ai temi oggetto dell’udienza, il Santo Padre mi ha comunicato la sua intenzione di venire in visita a Cassano”, ha detto aggiungendo che Papa Francesco “vuole mantenere la parola e quindi dare seguito a quanto Egli stesso aveva scritto ai ‘Sacerdoti, Consacrati e fedeli della Diocesi di Cassano all’Jonio’: ‘Non ho ancora avuto il piacere di conoscervi di persona – scriveva Papa Francesco il 28 Dicembre 2013 – ma spero di poterlo fare presto’”. La visita del Papa vuole essere “l’occasione per chiedere, guardandoci negli occhi e dopo averlo fatto per iscritto, ha setto ancora il presule , di essere ‘compreso’ e ‘perdonato’ e, come Egli stesso mi ha ripetuto più volte Giovedì mattina, per ‘chiedere scusa’”. La visita del pontefice “è un evento di Chiesa!”, ha poi affermato: il Papa “verrà per incontrare la Comunità di credenti che testimonia il Signore Risorto nel territorio della nostra Diocesi. Accanto alle motivazioni immediate che hanno provocato questa visita, la presenza del Santo Padre è un segno forte e concreto della vicinanza del Signore a un territorio – il nostro – che sente forte il bisogno di essere ‘confermato nella fede’ e recuperato in maniera sempre più forte a una vita degna di essere vissuta”.
Gli episodi che hanno recentemente insanguinato in maniera “efferata” il territorio del cassanese sono, per il vescovo, “solo la spia eclatante di un disagio che attende risposte. E la nostra Chiesa non può limitarsi, come ho già detto in particolare ai Sacerdoti, a contare vittime o a celebrare funerali. La passione con la quale Papa Francesco sta testimoniando e traducendo in pratica il Vangelo non lascia alibi a nessuno. Tutti – ha spiegato – come singoli e come comunità, dobbiamo ‘metterci del nostro’ perché questa nostra terra sia realmente una terra benedetta. E lo sarà nella misura in cui i credenti per primi sentiranno forte la passione di testimoniare Gesù, caricando di senso nuovo quanto ‘si è sempre fatto’: se nonostante le tante forme di presenza religiosa il nostro territorio è costretto a registrare ancora violenza, sopraffazione, corruzione e disagi di ogni genere, vuol dire che il modo in cui noi, come Chiesa, viviamo, non tocca i bisogni veri e non incarna in maniera coerente il Vangelo che ci è stato affidato”.
La visita di Papa Francesco in Calabria “è si un evento di Chiesa”, ha detto ancora mons. Galantino ma, “proprio perché la Chiesa vive – e deve farlo sempre di più – per strada, la presenza del Santo Padre può e deve significare qualcosa anche per quanti non sono vicini alla Chiesa e comunque abitano il nostro territorio. La visita del Santo Padre sarà un evento importante anche per queste persone solo se tutti noi che siamo più direttamente interessati all’evento, sapremo prepararlo e viverlo evitando tutto ciò che può banalizzare un evento di grazia, come la presenza di Papa Francesco a Cassano”.
In occasione della visita il segretario generale della Cei sottolinea che la visita “non può e non deve rappresentare un capitolo di spesa ingiustificata né per la Chiesa Diocesana né per le Amministrazione Comunali, in particolare per quella di Cassano. Per questo chiedo che non si proceda a interventi di maquillage occasionali, tesi solo a rendere la città ed il percorso presentabili agli occhi del Papa e del suo seguito. Se si prevede di realizzare qualche intervento, deve trattarsi di interventi strutturali e duraturi per il bene della città. Se proprio vogliamo realizzare qualche intervento che faccia ricordare con riconoscenza la visita del Santo Padre, si studi fin d’ora il risanamento di parti (anche limitate) della città nelle quali è ancora oggettivamente difficile vivere in maniera sicura e dignitosa”.
Il presule indica anche un percorso per prepararsi a questo evento che ha come slogan “Anche noi vogliamo chiedere scusa”. consapevoli, che come insegna il Papa, “chieder scusa vuol dire impegnarsi a correggere ciò che non va bene”. “Chiedere scusa ai poveri per averli lasciati soli e senza voce, continuando – senza farci scrupolo – a sprecare sia personalmente sia comunitariamente”; ai non credenti o agli indifferenti, quando “abbiamo continuato a proporre e a vivere la nostra religiosità senza chiederci se quello che stavamo facendo o dicendo poteva avere un senso anche per loro”; ai nostri ragazzi, quando “abbiamo pensato con troppa facilità che bastassero le parole e abbiamo di fatto abdicato al dovere di essere esempi credibili per loro”; ai giovani quando “ci siamo accontentati di dire che essi sono il futuro della società, ma ne abbiamo ignorato i bisogni reali e non abbiamo fatto niente per sostenere i loro sogni” e al territorio, “spesso ridotto a luogo solo da sfruttare e da sfregiare – facendoci beffe di ogni forma di legalità – e non a luogo da far fruttificare per il bene comune”.

(Da Calabria Ecclesia Magazine)

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