Il Papa alle Chiese ortodosse e al Patriarca Bartolomeo nella festa di Sant’ Andrea

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Un incontro in perfetto stile orientale quello del Papa con i pellegrini della Chiesa di Antiochia dei Greco-melchiti.  Il pensiero del Papa è andato subiti alla grande tribolazione della Siria: “prego per quanti hanno perso la vita e per i loro cari. Voglia il Signore asciugare le lacrime di questi suoi figli; la vicinanza di tutta la Chiesa li conforti nell’angoscia e li preservi dalla disperazione.”

Il Papa chiede che “cessi ogni violenza e attraverso il dialogo si trovino soluzioni giuste e durature ad un conflitto che ha già causato troppi danni. In particolare, esorto al rispetto vicendevole tra le varie confessioni religiose, per assicurare a tutti un futuro basato sui diritti inalienabili della persona, compresa la libertà religiosa.”

L’invito del Papa è alla convivenza tra le relgioni e ripete: “non ci rassegniamo a pensare al Medio Oriente senza i cristiani.”

Il Papa chiede di “mantenere salde le radici umane e spirituali della tradizione melchita, custodendo dovunque l’identità greco-cattolica, perché la Chiesa intera ha bisogno del patrimonio dell’Oriente cristiano, di cui anche voi siete eredi. “

Oggi nella festa di Sant’ Andrea, dice il papa “preghiamo il Signore che ci aiuti a proseguire il cammino ecumenico, nella fedeltà ai principi del Concilio Ecumenico Vaticano II.”

E sul tema dell’ unità il Papa ricorda l’Esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente

e aggiunge: “ le divisioni all’interno delle nostre comunità ostacolano seriamente la vita ecclesiale, la comunione e la testimonianza.”

Il Papa conclude il suo discorso cone una preghiera: “Tu, che fra gli Apostoli fosti chiamato per primo, come fratello del Corifeo, implora dal Signore onnipotente la pace per il mondo e la grande misericordia per le anime nostre.”

Il Papa questa mattina aveva anche inviato una lettera al Patriarca di Costantinopoli. “Dialogo, perdono e riconciliazione sono i soli mezzi possibili per risolvere il conflitto in Medio Oriente”,  scrive il Papa al Patriarca e parla del martirio di Sant’Andrea, ricordando  tutti quei cristiani che, nel mondo, “sperimentano la discriminazione e a volte pagano con il sangue il prezzo della loro professione di fede”.  Una “cooperazione efficace ed impegnata tra i cristiani” è dunque “urgente e necessaria”, per “tutelare ovunque il diritto di esprimere pubblicamente la propria fede” e affinché i cristiani stessi “siano trattati equamente quando promuovono il contributo del cristianesimo nella società e cultura contemporanea”.

A portare il messaggio del Papa la delegazione che come ogni anno si reca a Istambul per la festa di Sant’ Andrea come la delegazione ortodossa che ogni 29 giugno porta il messaggio del Patriarca al Papa. Quest’ anno la delegazione ha  visitato la sede della Scuola di teologia del Patriarcato Ecumenico a Halchi, chiusa dalle autorità turche nel 1971 e di cui si attende il permesso per la riapertura.

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