Un nuovo “farmaco” per la cura delle anime, la Divina Misericordi di Santa Faustina

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Non è un farmaco che è possibile trovare in farmacia e non è prescrivibile dal medico! La “Misericordina” – afferma Papa Francesco – “è una medicina speciale per concretizzare i frutti dell’Anno della Fede, che volge al termine”. “Si tratta – prosegue il Pontefice, lasciando a bocca aperta migliaia di fedeli presenti in Piazza San Pietro per l’Angelus domenicale – di una «medicina spirituale» chiamata Misericordina. Una scatolina di 59 granelli intracordiali. In questa scatoletta è contenuta la medicina e alcuni volontari la distribuiranno a voi mentre lasciate la Piazza. Prendetela! C’è una corona del Rosario, con la quale si può pregare anche la «coroncina della Misericordia», aiuto spirituale per la nostra anima e per diffondere ovunque l’amore, il perdono e la fraternità”.

Potrebbe sembrare l’espressione romantica e sdolcinata di una fede antica e fuori moda per i nostri tempi. In realtà, con questa semplice iniziativa – che Papa Francesco non ha esitato a patrocinare dal balcone del Palazzo Apostolico – viene rilanciato il significato cristiano e il valore teologico della preghiera, attraverso la recita del Rosario e – nel caso specifico del nuovo “farmaco” – della “coroncina della Misericordia”.

Secondo le rivelazioni mistiche di santa Faustina Kowalska (la suora polacca a cui era molto devoto Giovanni Paolo II), la pratica di tale preghiera nasce dal desiderio di Cristo stesso di far conoscere a tutti gli uomini l’inesauribile dono della sua misericordia. La parola misericordia nella tradizione ebraica ha un significato davvero interessante. Essa traduce il termine “rehamîm” il cui significato letterale è quello di “viscere” (addirittura nel suo singolare traduce “seno materno”) e che viene utilizzato in senso traslato per esprimere il sentimento di intimità che lega due persone come per esempio (sotto riportato) quello tra padre, madre e figlio o tra fratelli. “Figlia Mia, – scriverà S. Faustina riportando nel suo Diario le parole rivelatele da Cristo – desidero che il tuo cuore sia la sede della Mia Misericordia. Desidero che questa Misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia Misericordia che desidero tanto nelle anime”.

Queste le Indicazioni per la recita della coroncina della Divina Misericordia, dettate da Gesù (attraverso una particolare rivelazione interiore) a santa Faustina Kowalska: “Mentre entravo nella nostra cappella, udii interiormente queste parole: «Ogni volta che entri nella cappella, recita subito la preghiera che ti ho insegnato ieri». Appena recitai quella preghiera, udii nell’anima queste parole: «Questa preghiera serve a placare la Mia ira. La reciterai per nove giorni con la comune corona del rosario nel modo seguente: prima reciterai il Padre Nostro, l’Ave Maria ed il Credo; poi sui grani del Padre Nostro, dirai le parole seguenti: Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero. Sui grani delle Ave Maria reciterai le parole seguenti: Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero. Infine reciterai tre volte queste parole: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale: abbi pietà di noi e del mondo intero» (Q 1, 474-476). E ancora: «Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia» (Q 2, 687).

«Figlia Mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho dato. Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che Mi chiederanno. Se la reciteranno peccatori incalliti, colmerò di pace la loro anima, e l’ora della loro morte sarà serena. Scrivi questo per le anime afflitte: quando l’anima vede e riconosce la gravità dei suoi peccati, quando si svela ai suoi occhi tutto l’abisso di miseria in cui è precipitata, non si disperi, ma si getti con fiducia nelle braccia della Mia Misericordia, come un bambino fra le braccia della madre teneramente amata. Queste anime hanno la precedenza nel Mio Cuore compassionevole, esse hanno la precedenza nella Mia Misericordia. Proclama che nessun’anima, che ha invocato la Mia Misericordia, è rimasta delusa né confusa» (Q 5, 1540-1541).

Un nuovo “farmaco”, dunque, per la cura delle anime, per nulla banale e palliativo, e non un espediente di marketing pubblicitario. Una realtà – quella della preghiera – vera ed efficace, su cui scommettere. “Non dimenticatevi di prenderla, – conclude Papa Francesco – perché fa bene, eh? Fa bene al cuore, all’anima e a tutta la vita!”.

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