Roma, 7 Dicembre 2008: “E venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14), ma perché?

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Amici e consacrati di Nuovi Orizzonti ancora insieme per l’ultimo incontro mensile del 2008. Chiara Amirante – di ritorno dal suo recente viaggio in Brasile – ha spiegato, alla luce della Parola di Dio, perché il Creatore del mondo si è incarnato ed è venuto ad abitare in mezzo a noi; Gesù viene come luce, per rendere testimonianza alla verità, a portare il fuoco dell’amore del Padre, perché tutti abbiano la vita. Egli viene a servire, guarire e salvare. Chiara ha dato dei preziosi suggerimenti per come accogliere Gesù che viene prendendo esempio da Maria. La fondatrice della Comunità ha parlato a lungo dei grandi progressi nelle Cittadelle Cielo del Brasile e ha rilanciato l’iniziativa “Accendi una stella per Cittadella” a sostegno dei progetti in Italia, Bosnia e Brasile.

 

Sempre più numerosi e provenienti da tutta Italia, gli amici della Comunità Nuovi Orizzonti e i suoi consacrati (famiglie, laici, religiosi/e e sacerdoti) si sono riuniti ancora una volta – l’ultima di quest’anno – per la consueta giornata di spiritualità di inizio mese a Roma. A tenere la meditazione, in tema con il periodo di Avvento, per i cinquecento presenti questa volta [collegamento ad articolo precedente https://www.korazym.org/index.php/alzatevi-andiamo ] al teatro due Pini, c’era Chiara Amirante. Con grande semplicità e altrettanta profondità Chiara ha passato in rassegna molti brani della Sacra Scrittura – partendo dal prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-18) – per cercare risposte fondate alla domanda “perché il Signore del creato viene ad abitare in mezzo a noi?”. La Bibbia ci rivela alcune affermazioni di Gesù che spiegano ampiamente il motivo della sua venuta; egli stesso dice di essere venuto come luce nel mondo perché chi crede in Lui non cammini più nelle tenebre (Gv 12, 46). Chi ha realmente fatto esperienza dell’incontro con Gesù nella propria vita sa esattamente che cosa ciò significhi: Lui come luce spazza via le tenebre e mostra a ciascuno il mondo con occhi diversi, i suoi, facendo vedere la verità. “Sono venuto a rendere testimonianza alla verità” dice infatti in Gv 18,37. E ancora: “Sono venuto a portare il fuoco”(Lc 12,49), cioè l’amore del Padre. Egli porta quel fuoco dal Cielo che ci rende figli nel Figlio, lo riversa nei nostri cuori; e più riusciamo a fare questa esperienza, più ancora vorremmo farla e diffonderla. “…E come vorrei che fosse già acceso” (Lc 12,49). Ma questo fuoco è già acceso nel mio cuore? Se senti il desiderio che venga acceso anche nel cuore di chi è ancora nel gelo, nelle tenebre, allora probabilmente sì, questo fuoco sta ardendo nel tuo cuore. “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Spesso noi cristiani crediamo che il cristianesimo sia la religione del “non si può fare”, ma la verità è decisamente l’opposto: il cristianesimo è la pienezza della vita. Ciò che dovrebbe caratterizzare il cristiano è una grande apertura di cuore che dà respiro ad ogni istante della vita, a tutta la sua giornata. Dunque se uno arriva a sera appesantito dagli affanni della vita, dovrebbe domandarsi se ha salvaguardato questa apertura di cuore che permette di custodire la preziosità di ogni attimo, oppure no. Gesù dice ancora di non essere venuto per condannare il mondo ma per salvare il mondo (Gv 12,47). Egli viene a rivelarci la pienezza dell’amore del Padre. È venuto a salvarci dalle nostre dipendenze, dalle nostre ottusità, da tutto ciò che limita il volo della nostra anima. E ancora: “Per le sue piaghe siamo stati guariti” (Is 53, 5); Gesù leggendo la profezia di Isaia nella sinagoga a Nazaret parla di sé e della salvezza che sta per compiersi: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai poveri, a proclamare la liberazione ai prigionieri, a rimettere in libertà gli oppressi” (Lc 4, 18). Egli è venuto per guarire i nostri cuori spezzati. Stiamo facendo questa esperienza meravigliosa di guarigione? Perché questa è l’esperienza di chi accoglie Dio. E infine “Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45). Gesù dice anche che non ci lascerà mai soli, che sarà con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Tutti i giorni viene ad abitare in mezzo a noi e, se noi lo accogliamo, tutti i giorni è Natale. Ma come si può fare per accogliere Gesù tutti i giorni? Chiara ha dato dei suggerimenti preziosi. Anzitutto è necessario cercarlo, perché più lo cerchiamo, più egli si lascia trovare. È poi fondamentale preparare il cuore alla sua venuta: “preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri” (Mt 3,3), vigilare sempre e presentarci a Lui con esultanza (sal 99,2). Il cuore non può che esultare di fronte alla grande notizia di Gesù che viene ogni giorno. Ma per vivere la gioia occorre inizialmente un atto di pura volontà per poi sorprendersi – in un secondo tempo – nel sentirla sgorgare naturalmente dal cuore. “Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,14-15). Più meditiamo la Parola di Dio, più essa si incarna in noi. Siamo chiamati ad accogliere Gesù che viene ad abitare in noi, che vuole renderci partecipi della vita, della gloria di Dio. Maria più di ogni altra creatura ha saputo accogliere Gesù: ella si abbandona alla volontà di Dio e crede con un grande atto di fede che per Dio nulla è impossibile. Maria, pur essendo la donna della contemplazione, non indugia ad amare concretamente; avuta notizia della gravidanza della cugina Elisabetta, subito parte e si mette a servire. Da Maria impariamo anche a custodire Gesù bambino dai vari Erode della nostra epoca che cercano di ucciderlo ad ogni occasione: Maria e Giuseppe fuggono in Egitto per scampare il pericolo. Anche per noi spesso è molto più saggio fuggire dinanzi ai nostri Erode piuttosto che affrontarli e rischiare di essere vinti. Un esempio: sei sesso-dipendente? È meglio che fuggi da quei siti internet, da quei film, da quelle occasioni che sai potrebbero farti cadere e ti impegni piuttosto per riappropriati della tua dignità. Maria rimane fedele fino alla fine al suo sì all’amore, sino al sacrificio più grande, quello di stare ai piedi della croce, con quel cuore di madre, di donna che pur senza capire si abbandona ed è capace persino di accogliere un nuovo figlio, Giovanni e in lui tutta l’umanità (Gv 19,26).

 

Dunque in sintesi in questo tempo di attesa è necessario: cercare Gesù, preparare la via del Signore, mettere tutto il nostro impegno per riconoscerlo, essere vigilanti, essere esultanti, custodire il cuore in adorazione. E da Maria possiamo imparare: che nulla è impossibile a Dio, l’esultanza del magnificat (Lc 1,46-55), il servizio, la fedeltà, il custodire Gesù bambino da Erode, l’avere un cuore aperto al mondo, l’accogliere e custodire ogni parola di Dio. Dopo la S. Messa – presieduta da don Giovanni D’Ercole – Chiara Amirante e Daniela Martucci hanno condiviso ai presenti molto del loro viaggio in Brasile appena terminato. Hanno mostrato numerose fotografie e testimoniato la fervente attività delle Cittadelle Cielo già esistenti a Fortaleza e Quixadà e dell’importante cooperazione con molte Associazioni operanti sul territorio. La grande attività di aiuto, sostegno, formazione ed evangelizzazione è in crescita più che mai e necessita sempre più di sostegno spirituale – attraverso la preghiera –, operativo – con giovani che decidano di rendersi disponibili al servizio in missione – ed economico. In Italia il 13 e 14 dicembre torna l’iniziativa “Accendi una stella per Cittadella”, campagna di raccolta fondi per la costruzione delle Cittadelle Cielo in Italia, Brasile e Bosnia. La prossima giornata di spiritualità – come sempre aperta a tutti – si terrà l’11 gennaio a Roma al teatro Gianelli in via Mirandola 15, dalle ore 10.15 fino alle 17.00 circa. Per informazioni www.nuoviorizzonti-onlus.com oppure 0775.502353.

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