The New York Times: “I nuovi sacerdoti Cattolici negli Stati Uniti sono giovani, sicuri di sé e conservatori”. L’uscita in massa dalla Chiesa in Germania
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 17.07.2024 – Jan van Elzen] – I nuovi sacerdoti Cattolici negli Stati Uniti sono giovani, sicuri di sé e conservatori. A questa la conclusione è giunto The New York Times in un articolo dell’11 luglio scorso. I giovani Americani che scelgono il sacerdozio sono “prevalentemente conservatori nella loro teologia, gusti liturgici e politica”, scrive il giornale statunitense. Pare che alla Santa Sede se ne se ne sono accorti, che «in un’epoca di profonde divisioni nella Chiesa, la stragrande maggioranza dei sacerdoti appena ordinati propende a destra nella loro teologia, nelle loro pratiche e nella loro politica». E che sono andati al contrattacco alla liturgia nella forma tradizionale.
Inoltre, segue un articolo sulla situazione della Chiesa in Germania, pubblicato sul sito tedesco Focus Online, dal titolo L’uscita dalla Chiesa a livelli record. I fedeli escono dalla Chiesa in massa, perché è troppo moderna. Nel commento ospitato su Focus Online, il Prof. Dott. Veit Etzold afferma: “Le uscite non sono dovute al fatto che la Chiesa non sia abbastanza moderna. Al contrario, la Chiesa sta cercando di ingraziarsi il mainstream verde-sinistra fino al punto dell’auto-rinuncia. (…) la Chiesa sta cercando di attirare le persone che non hanno altro che disprezzo per la religione e la Chiesa, e che non vanno mai in chiesa. La Chiesa si rivolge quindi a un gruppo target che non esiste, alienando allo stesso tempo i clienti abituali. La Chiesa ha completamente perso di vista la sua missione originaria e l’essenza del suo marchio. Fa tutti gli errori di marketing che è possibile di fare”.
Il Prof. Etzold ha formulato questa tesi, usando il linguaggio del marketing commerciale, partendo dalla sua esperienza professionale. È un ricercato conferenziere, executive coach e consulente in grandi aziende e aziende di medie dimensioni su strategia e narrazione. Unisce la competenza aziendale derivante da 20 anni di esperienza manageriale nel settore bancario, assicurativo, consulenza strategica e formazione esecutiva con la competenza di autore di dodici bestseller di Der Spiegel, e conoscenze accademiche come docente di marketing/vendite e Direttore del Centro competente per il neuromarketing dell’Università di Aalen, con la competenza di relatore principale sulla narrazione.
Un executive coach è la figura che segue specificatamente le figure dirigenziali, che devono rafforzare la leadership, e possedere, sviluppare e migliorare determinate capacità comportamentali, relazionali e comunicative per svolgere al meglio il proprio lavoro all’interno delle aziende. Di conseguenza, l’executive coaching è un percorso dedicato alle persone che ricoprono all’interno delle aziende ruoli manageriali o decisionali (come imprenditori e dirigenti da cui dipendono collaboratori e dipendenti), soprattutto per i profili con alto potenziale di crescita, per acquisire una maggiore consapevolezza del ruolo manageriale e sviluppare obiettivi realistici ed attuabili sul breve, medio e lungo periodo.
“Nessun uomo darà la vita per un punto interrogativo, ma la darà per un punto esclamativo” (Cardinale Timothy Dolan).
“Forse adesso siamo più conservatori perché è cambiata la cultura, non perché siamo cambiati noi” (Zachary Galante, nuovo sacerdote).
Brad Vermurlen è un professore assistente di Sociologia all’Università di San Tommaso di Houston, in Texas. Secondo la sua ricerca sugli atteggiamenti dei candidati al sacerdozio, a partire dagli anni Ottanta ogni nuova generazione di sacerdoti negli USA è stata significativamente più conservatrice di quella precedente.
Oltre l’80% dei sacerdoti ordinati dal 2020 si descrive teologicamente come “conservatore/ortodosso” o “molto conservatore/ortodosso”. Questo è il risultato di uno studio rappresentativo a livello statunitense condotto su 3.500 sacerdoti e pubblicato dal Catholic Project presso l’Università Cattolica d’America. In particolare, i sacerdoti nati all’estero tendono ad essere meno conservatori di quelli nati negli Stati Uniti. Tuttavia, nessun sacerdote intervistato si è definito “molto progressista”. E a livello politico la tendenza è la stessa. Quasi tutti i sacerdoti ordinati dal 2020 si descrivono come “moderati” o “conservatori”.
Questo è in netto contrasto con i sacerdoti ordinati negli anni Sessanta. Circa la metà di loro si descrive come politicamente “di sinistra” e una percentuale ancora maggiore si descrive come teologicamente progressista.
Il futuro sembra appartenere ai sacerdoti conservatori, il che potrebbe portare la Chiesa Cattolica in maggiore contrasto con la cultura secolare, che su molte questioni si è spostata a sinistra.
La popolazione Cattolica degli Stati Uniti è sempre stata politicamente diversificata e i fedeli praticanti non sempre hanno seguito l’insegnamento della Chiesa sui temi dell’aborto, della contraccezione e del significato dell’Eucaristia.
Lo sviluppo delineato avrà un impatto anche sulla vita parrocchiale, perché i giovani sacerdoti affrontano altri argomenti nelle loro omelie e decidono se le ragazze possono essere chierichetti e i laici possono distribuire la Comunione. Nel medio termine ne risentirà anche la leadership della Chiesa Cattolica negli USA, già considerata conservatrice e scettica nei confronti degli approcci di Papa Francesco.
Però, i giovani sacerdoti non si vedono come una “ribellione conservatrice”, ma come parte di una nuova generazione che accetta il contenuto difficile dell’insegnamento della Chiesa Cattolica e non lo ammorbidisce, scrive The New York Times.
Molti sacerdoti negli anni Settanta e Ottanta volevano “aprire la Chiesa al mondo” e annacquavano i contenuti difficili. Generazioni di sacerdoti hanno abbassato le aspettative, sia che si trattasse della preghiera regolare, della convivenza prima del matrimonio o di cosa indossare per la Messa domenicale. Vedevano che il mondo era cambiato ed erano dell’opinione che anche la Chiesa dovesse cambiare. Ma questo approccio non ha funzionato, dicono due nuovi sacerdoti intervistati da The New York Times. Pochi dei loro coetanei praticano la fede. In questi tempi il numero dei partecipanti alla Messa diminuisce costantemente.
È un punto essenziale della fede Cattolica che esistano verità eterne, cose che non cambiano. Se il mondo cambia, cambia anche il rapporto della Chiesa con il mondo. “Forse adesso siamo più conservatori perché è cambiata la cultura, non perché siamo cambiati noi”, dice nell’intervista uno dei nuovi sacerdoti.
I giovani di oggi sono pronti a fare sacrifici. Vogliono fare qualcosa di grande nella loro vita, dice Don Luke Strand, ex Direttore delle vocazioni per l’Arcidiocesi di Milwaukee. Ora è il Rettore del Seminario di San Francesco di Sales, che ha formato 35 sacerdoti negli ultimi tre anni. Cita una frase attribuita al Cardinale Timothy Dolan: “Nessun uomo darà la vita per un punto interrogativo, ma la darà per un punto esclamativo”.
I nuovi sacerdoti Cattolici Americani: giovani, sicuri di sé e conservatori
In un’epoca di profonde divisioni nella Chiesa, i sacerdoti appena ordinati tendono in modo schiacciante alla destra proprio nella loro teologia, prassi e opinioni politiche
di Ruth Graham
The New York Times, 10 luglio 2024
(Traduzione italiana dall’inglese a cura di MiL-Messainlatino.it [QUI])
In un soleggiato pomeriggio di maggio, Zachary Galante era seduto in una sala conferenze del seminario di San Francesco di Sales con altri giovani uomini, a parlare di cosa significasse per loro scegliere il sacerdozio cattolico nell’anno 2024. La mattina dopo, avrebbero fatto promesse di celibato e obbedienza per tutta la vita, ed erano palpabilmente euforici per quella prospettiva. “È una vita meravigliosa”, ha detto il diacono Galante, che presto diventerà Don Galante.
C’è stato un tempo in cui la Chiesa “forse si è scusata per essere Cattolica”, ha detto più avanti nella conversazione. Lui e gli altri nuovi sacerdoti hanno concordato di essere stati chiamati a qualcosa di diverso: far progredire la fede Cattolica, anche le parti che potrebbero sembrare fuori posto in un mondo sempre più ostile. “La Chiesa è Cattolica, e quindi dovremmo annunciarlo con gioia “, ha detto.
In un’epoca di profonde divisioni nella Chiesa Cattolica negli USA e di continuo dolore per le continue rivelazioni di abusi sessuali da parte di sacerdoti nel corso di decenni, si nota una crescente unità tra gli uomini che entrano nel sacerdozio: sono in larga parte conservatori nella loro teologia, nei loro gusti liturgici e nelle loro idee politiche.
I sacerdoti ordinati dal 2010 “sono chiaramente la coorte di sacerdoti più conservatrice che abbiamo visto da molto tempo”, ha affermato Brad Vermurlen, Professore associato di sociologia presso l’Università di St. Thomas a Houston, che ha studiato lo spostamento verso destra del sacerdozio americano. I sondaggi che tracciano le opinioni dei sacerdoti hanno scoperto che, a partire dagli anni Ottanta, ogni nuova ondata di sacerdoti negli Stati Uniti è notevolmente più conservatrice di quella precedente, ha affermato il Dott. Vermurlen.
La sua analisi e quella dei suoi colleghi è che hanno scoperto che i nuovi sacerdoti erano significativamente più conservatori rispetto ai loro predecessori su questioni come, ad esempio, se il comportamento omosessuale sia sempre un peccato e se le donne debbano poter svolgere il ruolo di diaconi e sacerdoti.
Oltre l’80 percento dei sacerdoti ordinati dal 2020 si descrive come teologicamente “conservatore/ortodosso” o “molto conservatore/ortodosso”, secondo un sondaggio rappresentativo a livello nazionale su 3.500 sacerdoti pubblicato dal Catholic Project presso la Catholic University of America. I sacerdoti nati all’estero negli Stati Uniti, una presenza significativa poiché i tassi di ordinazione rimangono al di sotto dei livelli di sostituzione, sono meno conservatori teologicamente rispetto ai loro coetanei nati in America. Tuttavia, nessun sacerdote intervistato che è stato ordinato dopo il 2020 si è descritto come “molto progressista”.
Dal punto di vista politico, la tendenza è simile: quasi tutti i sacerdoti ordinati nel 2020 o successivamente si definiscono moderati o conservatori. Ciò rappresenta un netto contrasto con i sacerdoti ordinati negli anni Sessanta, circa la metà dei quali si descrive come politicamente liberale e una quota ancora maggiore come teologicamente progressista.
In altre parole, nel prossimo futuro il sacerdote Cattolico liberale potrebbe sostanzialmente estinguersi negli Stati Uniti. Lo spostamento verso un conservatorismo più uniforme mette le nuove generazioni di sacerdoti sempre più in contrasto con la cultura secolare, che si è ampiamente spostata a sinistra su questioni di genere, sessualità, problemi riproduttivi e ruoli per le donne.
La popolazione Cattolica degli Stati Uniti è storicamente eterogenea dal punto di vista politico e i fedeli non sempre approvano gli insegnamenti della Chiesa su questioni come l’aborto, il controllo delle nascite e il significato dell’Eucaristia.
I cambiamenti di atteggiamento rimodelleranno la vita parrocchiale, dove i sacerdoti scelgono gli argomenti per le omelie e hanno discrezionalità su questioni come se le ragazze possono fare volontariato come chierichetti e se i laici possono aiutare nella distribuzione della Comunione. Influenzerà anche i ranghi della leadership della Chiesa negli USA, che nella leadership ha già una reputazione globale di conservatorismo e antagonismo al tono più pastorale di Papa Francesco. Quel divario è destinato a indurirsi man mano che gli attuali vescovi vanno in pensione e muoiono.
L’inclinazione riflette in parte cambiamenti culturali più ampi, tra cui il fatto che i liberal stanno diventando sempre più laici e hanno meno figli, ha affermato Michael Sean Winters, editorialista del National Catholic Reporter, un quotidiano di sinistra. Oggi, “ci sono meno liberal sui banchi con famiglie numerose”, ha affermato, aggiungendo che i genitori con più figli sono stati in genere più disposti a offrirne uno alla Chiesa.
Il Signor Winters, che ha frequentato il seminario per alcuni anni negli anni Ottanta prima di decidere di non perseguire l’ordinazione, ha detto di essere preoccupato che alcuni sacerdoti conservatori abbiano una visione eccessivamente nostalgica della storia, immaginando un’epoca d’oro in cui l’insegnamento della Chiesa era ampiamente rispettato e obbedito. Ma si consola con il fatto che la maggior parte dei doveri di un parroco non sono definiti dall’ideologia. “La pratica quotidiana di seppellire i morti, battezzare i giovani e preparare le coppie al matrimonio… non ha una connotazione politica o politicamente corretta”, ha affermato.
I giovani sacerdoti di oggi non si considerano una rivolta conservatrice, ma parte di una nuova generazione che abbraccia i difficili insegnamenti della Chiesa anziché sminuirli in quella che considerano la ricerca sbagliata di un’evangelizzazione su larga scala. Nel tentativo di far sembrare la Chiesa più accogliente e di far accettare insegnamenti difficili più facilmente, ha affermato Don Galante, generazioni di sacerdoti hanno attenuato le aspettative su tutto, dalla preghiera regolare alla convivenza prima del matrimonio, fino all’abbigliamento elegante per la Messa domenicale.
Molti sacerdoti negli anni Settanta e Ottanta, ha detto, “guardavano il mondo e dicevano: ‘Il mondo sta cambiando, dobbiamo cambiare anche noi'”. Quell’approccio non ha funzionato, secondo lui. Tra i coetanei di Don Galante nella scuola elementare Cattolica, solo una manciata su più di 30 pratica ancora la fede, ha detto. La partecipazione alla Messa è in calo generalizzato da decenni. Molti giovani sacerdoti vedono la morale e la sensibilità politica cambiare radicalmente, anche durante la loro vita.
Don David Sweeney, 31 anni, ordinato con Don Galante, ha ricordato che è stato solo durante il suo primo anno di college che il Presidente Obama ha approvato per la prima volta il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Oggi, l’idea che il principale democratico del Paese non condivida tale opinione è quasi inimmaginabile. “Questo è un principio fondamentale della nostra fede, su cui la nostra cultura è cambiata drasticamente negli ultimi 12 anni”, ha detto Don Sweeney. “Se diciamo che ci stiamo attenendo alla verità eterna, qualcosa che non cambia, e il mondo cambia, beh, ora immagino di essere cambiato nel mio rapporto con il mondo”. Don Galante ha aggiunto: “Forse ora siamo più conservatori perché la cultura si è evoluta, non perché ci siamo evoluti noi”.
Don Galante e Don Sweeney sono due dei nove sacerdoti ordinati nell’Arcidiocesi di Milwaukee, il gruppo più numeroso nella regione ecclesiastica degli ultimi 30 anni.
“I giovani di oggi desiderano il sacrificio, desiderano fare qualcosa di grande con la loro vita”, ha detto Don Luke Strand, ex Direttore delle vocazioni per l’Arcidiocesi di Milwaukee. Don Strand, 43 anni, è il Rettore del Seminario San Francesco di Sales, che ha inviato 35 uomini per essere ordinati negli ultimi tre anni, 20 per l’Arcidiocesi di Milwaukee. Anche due dei suoi fratelli sono sacerdoti.
San Francesco di Sales è diventato un luogo in cui i giovani uomini sperimentano “un profondo senso di fraternità”, ha detto Don Strand. Il sabato sera, gli uomini guardano insieme lo sport, giocano a basket in palestra o giocano a bowling nel piccolo vicolo del seminario. I video promozionali del seminario presentano gli studenti come reclute di football. “Diventa davvero attraente per un giovane uomo dire, ‘Cavolo, sono chiamato a questo?'”, ha detto. “Ci sono un sacco di ragazzi normali qui”.
L’idea di “normalità” incombe sui seminari Cattolici sulla lunga scia delle rivelazioni di abusi sessuali su bambini e giovani adulti da parte del clero diffuse nel corso di decenni. I candidati vengono ora sottoposti a screening per la maturità psicosessuale e il programma del Seminario di San Francesco di Sales include un’enfasi sul “celibato sano ed equilibrato”.
Per sacerdoti come Don Strand, la palpabile fiducia della comunità è parte del suo successo. Ha citato una frase attribuita al Cardinale Timothy Dolan, Arcivescovo metropolita di New York, ex Arcivescovo metropolita di Milwaukee: “Nessun uomo darà la vita per un punto interrogativo, ma la darà per un punto esclamativo”.
Ore dopo la cerimonia di ordinazione presso la cattedrale nel centro di Milwaukee, Don Galante ha celebrato la sua prima Messa presso la parrocchia di St. Frances Cabrini a West Bend, circa 40 miglia a nord-ovest della città. È la parrocchia in cui p stato battezzato, cresimato e cresciuto. Più di 600 persone hanno partecipato alla Messa di due ore del sabato pomeriggio, una folla così numerosa che gli uscieri hanno esaurito i bollettini e hanno dovuto affrettarsi per allineare sedie extra lungo la parete posteriore del santuario.
Dopo la Santa Messa, i partecipanti hanno attraversato il parcheggio per raggiungere la scuola parrocchiale, dove uomini e donne della parrocchia avevano allestito in palestra lunghi tavoli con panini al prosciutto, insalate di pasta e biscotti, con una postazione per le bevande che includeva caffè e Miller High Life. L’atmosfera era allegra. Alcuni chierichetti adolescenti, che si erano tolti la tonaca e sedevano insieme con piatti di panini e brownies, hanno detto che stavano pensando di diventare sacerdote un giorno.
Don Galante non stava mangiando. Era in piedi in fondo al corridoio fuori, di fronte a una fila crescente di parrocchiani che aspettavano di ricevere una delle sue prime benedizioni da sacerdote. Uno alla volta, li salutò, sorrise, pose le mani sulle loro teste o sulle loro spalle, recitò una preghiera, strinse loro la mano. Fuori, il sole stava tramontando sulla sua città natale. Il suo lavoro era appena iniziato.
L’uscita dalla Chiesa a livelli record
I fedeli escono dalla Chiesa in massa, perché è troppo moderna
di Veit Etzold
Focus Online, 17 luglio 2024
(Nostra traduzione italiana dal tedesco)
Di nuovo, quasi un mezzo milione di fedeli è uscito dalla Chiese Cattolica in Germania [in tedesco il fenomeno si chiama “Kirchenaustritt”, letteralmente “uscita dalla Chiesa”; si tratta di una procedura fiscale facile, per non pagare più la “Kirchensteuer”, la tassa per la Chiesa attraverso la dichiarazione dei redditi, ma comporta anche numerose conseguenze a livello ecclesiale, perché la “Kirchenaustritt” è sempre anche un’uscita dalla comunità ecclesiale]. Gesù si sarebbe rivoltato nella tomba (se non fosse stato resuscitato). Motivo: la Chiesa asseconda coloro che comunque non vanno in chiesa.
Gesù Cristo una volta chiese a Pietro: “Pietro, qual è la tua professione?” E Pietro rispose: “Sono un pescatore”. A cui Gesù disse: “Voglio edificare la mia Chiesa su di te”. Essere un pescatore di uomini significa acquisire quante più persone possibile. Un chiaro compito di marketing per il direttore delle vendite, Pietro.
Oggigiorno, però, “acquisire” per la Chiese significa “far uscire” quante più persone possibile. Non perdi mezzo milione di clienti all’anno. Qualsiasi direttore delle vendite responsabile di cifre così disastrose, sarebbe stato licenziato già tre volte sul posto di lavoro.
Anche se i vescovi lo ripetono a pappagallo da 20 anni, le uscite non sono dovuti al fatto la Chiesa non sia abbastanza moderna. Al contrario, la Chiesa sta cercando di ingraziarsi il mainstream verde-sinistra, fino al punto dell’auto-rinuncia. Le “Giornate della Chiesa” [in tedesco “Kirchentage”] sono diventate eventi politici rosso-verdi, e la Chiesa sta cercando di attirare le persone che non hanno altro che disprezzo per la religione e la Chiesa, e che non vanno mai in chiesa. La Chiesa si rivolge quindi a un gruppo target che non esiste, alienando allo stesso tempo i clienti abituali.
La Chiesa ha completamente perso di vista la sua missione originaria e l’essenza del suo marchio. Fa tutti gli errori di marketing che è possibile di fare.
Invece di attrarre nuovi membri (il termine inglese “conversion” nel linguaggio del marketing [che riferisce al processo in cui un potenziale cliente intraprende un’azione specifica desiderata a cui mira un’azienda] deriva dal “convertire” ecclesiastico), si è già felice se il tasso di abbandono diminuisce un po’.
Con una mentalità tra “ora più che mai” e una mentalità da bunker fatalistica, la Chiesa sta facendo ostinatamente e con aria di sfida una “Giornata della Chiesa” politicai e un documento dopo l’altro sul cambiamento climatico. Nessuna traccia di pastorale o di spiritualità.
Se non fosse resuscitato, Gesù Cristo oggi si rivolterebbe certamente nella tomba.
Errato adattamento allo spirito dei tempi
Secondo l’esperto, il problema principale non è che la Chiesa non sia abbastanza moderno, come spesso sostengono i leader della Chiesa. Piuttosto, il problema è che si appoggia troppo a un’agenda ideologica che ha poco a che fare con i suoi valori reali. Eventi come i “Giornate della Chiesa”, che tendono ad essere eventi politici, e gli sforzi per fare appello a persone che sono scettiche riguardo alla religione, mostrano che la Chiesa si è allontanata troppo dalla sua base.
Foto di copertina di Nick Hagen/The New York Times.